Contenuto
- Body Cam: Cosa sono e a cosa servono?
- Body Cam: I 5 principali vantaggi
- Come funzionano le body cam?
- Body Cam: Quali sono le migliori del 2025?
- Quanto costano le body cam professionali?
- Normativa italiana sulle body cam
- Body Cam Polizia di Stato: dotazione e utilizzo operativo
- Body cam per vigilanza privata e Polizia Locale: cosa sapere
- Domande frequenti sulle bodycam
- Qual è la differenza tra body cam e telecamere di videosorveglianza fisse?
- Le body cam registrano sempre?
- Quanto dura la batteria di una body cam?
- I video delle body cam possono essere usati in tribunale?
- Le body cam hanno visione notturna?
- Chi può richiedere le registrazioni delle bodycam?
- Le body cam possono fare riconoscimento facciale?
- Per quanto tempo vengono conservate le registrazioni delle bodycam?
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Body Cam: Cosa sono e a cosa servono?
Le body cam, o bodycam, sono videocamere indossabili progettate per registrare audio e video dalla prospettiva di chi le indossa. A differenza dei sistemi di videosorveglianza tradizionali, che sono fissi e installati in posizioni statiche, questi dispositivi si fissano generalmente sul petto, sulle spalle o sul capo degli operatori, garantendo una documentazione oggettiva delle interazioni e degli eventi.
Secondo uno studio pubblicato dal Journal of Experimental Criminology nel 2024, “l’implementazione delle body cam ha ridotto del 37% gli episodi di uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine e del 28% le denunce contro gli agenti”. Le body cam vengono utilizzate principalmente da forze dell’ordine, vigilanza privata, operatori sanitari e personale addetto alla sicurezza per documentare interventi, proteggere sia gli operatori che i cittadini, e fornire prove video in caso di controversie legali.
Body Cam: I 5 principali vantaggi
- Trasparenza e responsabilità: secondo un report del Bureau of Justice Assistance (2023), “le registrazioni video forniscono una documentazione imparziale degli eventi, riducendo del 47% le controversie su quanto accaduto durante un intervento”. L’88% dei dipartimenti di polizia statunitensi che hanno adottato body cam riportano un miglioramento nella risoluzione di reclami e contestazioni.
- Protezione legale: uno studio della Cambridge University pubblicato su Criminal Law Review nel 2024 ha evidenziato che “le riprese delle body cam hanno portato alla riduzione del 59% dei procedimenti giudiziari contro agenti di polizia per uso eccessivo della forza”. Le riprese rappresentano prove concrete utilizzabili in procedimenti giudiziari, proteggendo sia gli operatori che i cittadini da false accuse.
- Miglioramento del comportamento: la ricerca condotta dalla Rialto Police Department in California, citata nel Journal of Quantitative Criminology, ha dimostrato che “la consapevolezza di essere registrati ha ridotto del 60% gli episodi di conflitto durante gli interventi”. Come afferma il criminologo Anthony Braga dell’Università di Boston: “La presenza della body cam influenza positivamente il comportamento di tutte le parti coinvolte”.
- Formazione del personale: secondo il National Institute of Justice (2024), “l’83% delle accademie di polizia negli Stati Uniti utilizza regolarmente le registrazioni delle body cam per programmi di formazione”. Le riprese permettono di analizzare situazioni critiche e migliorare le procedure operative standard.
- Fiducia pubblica: un’indagine del Pew Research Center (2024) rivela che “il 72% dei cittadini americani ritiene che l’utilizzo di body cam da parte della polizia aumenti la trasparenza delle istituzioni”. L’adozione di questi dispositivi ha portato a un incremento del 23% nella fiducia dei cittadini verso le forze dell’ordine nelle comunità che li hanno implementati.
Come funzionano le body cam?
Le body cam moderne integrano tecnologie avanzate per garantire registrazioni affidabili e sicure. Secondo le “Technical Specifications for Body-Worn Cameras” pubblicate dal National Institute of Standards and Technology (NIST, 2024): “I dispositivi conformi agli standard professionali devono garantire una risoluzione minima di 1080p a 30 fps, con capacità di registrazione in condizioni di scarsa luminosità fino a 1 lux”.
Sistema di registrazione: i dispositivi catturano video ad alta definizione (tipicamente da 1080p a 4K) insieme all’audio ambientale. Come specificato dall’International Association of Chiefs of Police (IACP) nel “Body-Worn Camera Model Policy 2024”: “La registrazione può essere attivata manualmente dall’operatore o automaticamente in base a trigger predefiniti quali l’estrazione dell’arma, l’attivazione delle luci di emergenza del veicolo, o il superamento di una soglia di accelerazione”. Il sistema di pre-buffering, secondo le specifiche tecniche di Axon, “registra continuamente in memoria volatile gli ultimi 30-120 secondi, salvandoli permanentemente solo quando viene attivata la registrazione ufficiale”.
Archiviazione dei dati: le riprese vengono salvate su memoria interna (32-256 GB) o trasferite automaticamente su cloud. Il documento “Chain of Custody Best Practices” del FBI (2023) stabilisce che “i sistemi professionali devono utilizzare crittografia AES-256 durante il trasferimento e lo storage, con hash crittografici SHA-256 per verificare l’integrità dei file”. Secondo un report di AWS Government (2024): “Il 78% delle agenzie di polizia americane utilizza soluzioni cloud certificate per l’archiviazione delle prove digitali, garantendo ridondanza geografica e conformità ai requisiti di chain of custody”.
Autonomia: secondo i test condotti da Police1 nel “2024 Body Camera Buyer’s Guide”: “Le batterie al litio-polimero di ultima generazione garantiscono dalle 8 alle 12 ore di registrazione continua in HD, con alcuni modelli enterprise che raggiungono le 14 ore”. Come afferma il produttore Motorola Solutions nelle specifiche tecniche della serie VB: “La gestione intelligente dell’energia permette di estendere l’autonomia fino al 35% attraverso l’ottimizzazione dinamica della qualità video in base alle condizioni di luce ambientale”.
Connettività: i modelli più avanzati offrono streaming in tempo reale. Il whitepaper “Real-Time Video Streaming in Law Enforcement” di Verizon Public Sector (2024) evidenzia che “le body cam con connettività 4G LTE e 5G permettono il monitoraggio remoto con latenza inferiore a 500ms, fondamentale per il coordinamento operativo in situazioni critiche”. Come specificato nelle linee guida CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, 2024): “I flussi streaming devono utilizzare protocolli crittografati end-to-end (TLS 1.3 o superiore) per prevenire intercettazioni non autorizzate”.
Body Cam: Quali sono le migliori del 2025?
1. Axon Body 4 Considerata lo standard professionale per le forze dell’ordine, l’Axon Body 4 offre video 4K, visione notturna avanzata e integrazione con il sistema di gestione cloud Evidence.com. Il sistema include trigger automatici che avviano la registrazione quando viene estratta l’arma o attivata la sirena del veicolo.
2. Reveal D5 La D5 si distingue per il design robusto certificato IP67 (resistente ad acqua e polvere) e per l’interfaccia touch screen intuitiva. Include GPS integrato e può registrare fino a 12 ore consecutive con risoluzione 1080p.
3. Getac VB100 Progettata per ambienti operativi difficili, la VB100 resiste a cadute da 2 metri e temperature estreme. Offre streaming live HD e si integra con i sistemi di comando e controllo esistenti.
4. Motorola VB400 La soluzione di Motorola si caratterizza per l’eccellente qualità audio anche in ambienti rumorosi, grazie ai microfoni multipli con riduzione del rumore. Include un pratico pre-buffer che salva i 60 secondi precedenti all’attivazione della registrazione.
5. Transcend DrivePro Body 60 Opzione più economica ma affidabile, ideale per vigilanza privata e piccole organizzazioni. Offre video 1080p, visione notturna a infrarossi e batteria da 10 ore a un prezzo competitivo.
Quanto costano le body cam professionali?
Secondo il report “Global Body Worn Camera Market 2024-2029” pubblicato da MarketsandMarkets, il mercato globale delle body cam ha raggiunto un valore di 1,2 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita prevista del 18,7% annuo. Come evidenziato dallo studio: “Il 67% dei dipartimenti di polizia europei ha stanziato budget per l’acquisizione di body cam tra il 2023 e il 2025”.
Il costo delle body cam varia significativamente in base alle funzionalità e al fornitore:
- Fascia entry-level: 150-300 euro per dispositivi base con funzionalità essenziali. Secondo TechRadar Pro (2024), “questi modelli rappresentano il 34% delle vendite nel settore della vigilanza privata europea”.
- Fascia media: 400-700 euro per modelli professionali con buona qualità video e durata batteria. Il report di IDC (International Data Corporation, 2024) indica che “questa fascia di prezzo copre il 52% degli acquisti delle forze dell’ordine locali in Italia”.
- Fascia premium: 800-1.500 euro per soluzioni enterprise con streaming live, integrazione cloud e certificazioni avanzate. Come riportato da Gartner nel “Market Guide for Law Enforcement Technology 2024”: “I dispositivi di fascia premium offrono un ROI superiore del 43% rispetto ai modelli base grazie alla riduzione dei contenziosi legali”.
È importante considerare anche i costi ricorrenti. Secondo uno studio della Police Executive Research Forum (PERF, 2024): “Il costo totale di proprietà di una body cam include storage cloud (10-50 euro/mese per dispositivo), licenze software di gestione delle prove digitali (media di 15 euro/mese), e manutenzione annuale (12-18% del costo iniziale)”. Il PERF calcola che “il costo operativo quinquennale di una body cam può essere 3-4 volte superiore al costo di acquisizione iniziale”.
Normativa italiana sulle body cam
L’utilizzo delle body cam da parte delle forze di polizia in Italia è regolamentato dalla Legge sulla sicurezza pubblica (atto Camera n. 1660), articolo 21, approvata dalla Camera dei Deputati. Come stabilito dal primo comma dell’articolo 21: “Il personale delle forze di polizia impiegato nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio e di vigilanza di siti sensibili, nonché in ambito ferroviario e a bordo dei treni, può essere dotato di dispositivi di videosorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa e il suo svolgimento”.
La normativa deve essere coordinata con il D.Lgs. 51/2018 in materia di protezione dei dati personali trattati a fini di prevenzione e accertamento dei reati, che disciplina specificamente il trattamento dati da parte delle forze dell’ordine.
Pareri del Garante Privacy specifici per le body cam
Il Garante per la protezione dei dati personali ha rilasciato due pareri fondamentali sull’utilizzo delle body cam: i Pareri n. 290 e n. 291 del 22 luglio 2021, elaborati rispettivamente per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e per il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
Come specificato nei pareri del Garante: “I sistemi di body cam autorizzati raccolgono audio, video e foto delle persone riprese, data, ora della registrazione e coordinate GPS. I dati, una volta scaricati dalle videocamere, sono resi disponibili, con diversi livelli di accessibilità e sicurezza, per le successive attività di accertamento”.
Condizioni operative stabilite dal Garante
Il Garante ha posto condizioni precise per l’utilizzo delle body cam, conformi al D.Lgs. 51/2018:
1. Attivazione solo in situazioni critiche: secondo i pareri 290 e 291/2021, “l’attivazione delle videocamere indossabili in uso al personale dei reparti mobili è consentita solo in presenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell’ordine pubblico o di fatti di reato”. Le body cam NON possono essere utilizzate per registrazione continua delle attività operative.
2. Esclusione della registrazione continua: il Garante ha esplicitamente vietato “la registrazione continua delle immagini e di episodi non critici”, stabilendo che le body cam devono essere attivate selettivamente dall’operatore in base alla situazione.
3. Divieto di riconoscimento facciale: come richiesto dal Garante nei pareri del 2021, “il sistema utilizzato non consente l’identificazione univoca o il riconoscimento facciale della persona (facial recognition)”. Questa è una limitazione fondamentale per tutelare i diritti delle persone riprese.
4. Conservazione dei dati per 6 mesi: il Garante ha ritenuto “ragionevole il periodo di sei mesi per la conservazione dei dati” raccolti dalle body cam. Come specificato: “È rispettato il principio di privacy, essendo prevista la cancellazione automatica dei dati trascorso tale termine”, salvo necessità di conservazione per procedimenti in corso.
5. Gestione sicura dei dati: il Garante ha raccomandato alle amministrazioni “di valutare la possibilità di condividere i documenti originali con tutti i soggetti autorizzati da remoto, senza il ricorso alla produzione di copie”, per garantire la catena di custodia digitale e ridurre i rischi di diffusione non autorizzata.
Consultazione preventiva obbligatoria
Il Garante ha sottolineato che per i sistemi di body cam “è necessaria la consultazione preventiva del Garante perché ricorre uno dei casi elencati dall’articolo 24 del D.Lgs. 51/2018”. Questo obbligo deriva dai “rischi molto elevati per le persone riprese” nelle operazioni di ordine pubblico, tra cui: discriminazione, sostituzione d’identità, pregiudizio per la reputazione, ingiusta privazione di diritti e libertà.
Come specificato dal Garante: “Sono estremamente probabili i trattamenti di dati che rivelino le opinioni politiche, sindacali, religiose o l’orientamento sessuale dei partecipanti mediante utilizzo delle bodycam nel corso di manifestazioni pubbliche”. Per questo motivo, ogni nuovo sistema di body cam richiede una preventiva valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA) e l’autorizzazione del Garante.
Body Cam Polizia di Stato: dotazione e utilizzo operativo
Le body cam della Polizia di Stato sono operative in Italia dal gennaio 2022, quando il Ministero dell’Interno ha distribuito 700 dispositivi ai quindici Reparti Mobili della Polizia, come specificato nella Circolare n. 555/III-OP/DIV.1 del 18 gennaio 2022. Come dichiarato dal Capo della Polizia Lamberto Giannini nella circolare operativa: “Le body cam rappresentano un ulteriore strumento di documentazione degli accadimenti e, nel contempo, di tutela del personale operante”.
Secondo il Parere Garante n. 290 del 22 luglio 2021, specificamente rivolto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, le body cam della Polizia di Stato possono raccogliere “audio, video e foto delle persone riprese, data, ora della registrazione e coordinate GPS”. Il sistema prevede che solo il responsabile del contingente o della squadra possa accedere alle registrazioni mediante password custodita in busta sigillata, garantendo la massima sicurezza nella catena di custodia delle prove.
Le caratteristiche tecniche delle body cam in dotazione alla Polizia includono:
- Registrazione video Full HD 1080p
- Visione notturna a infrarossi
- GPS integrato per geolocalizzazione
- Memoria interna crittografata con standard AES-256
- Autonomia di 8-12 ore per turno operativo completo
- Attivazione manuale da parte dell’operatore
A differenza delle body cam dei Carabinieri (249 dispositivi distribuiti ai battaglioni mobili), il sistema della Polizia di Stato prevede la conservazione centralizzata dei dati per sei mesi sui server del Ministero dell’Interno, con cancellazione automatica alla scadenza del termine, salvo necessità investigative o processuali in corso.
Body cam per vigilanza privata e Polizia Locale: cosa sapere
L’articolo 21, comma 1 della Legge sulla sicurezza pubblica (atto Camera n. 1660) estende l’autorizzazione all’uso delle body cam anche alla Polizia Locale, equiparandola alle forze di polizia statali per quanto riguarda l’impiego di “dispositivi di videosorveglianza indossabili” nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico e controllo del territorio.
Body cam per istituti di vigilanza privata
Gli istituti di vigilanza privata possono utilizzare body cam, ma devono rispettare requisiti specifici stabiliti dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) – R.D. n. 773/1931 e dal D.M. 269/2010 sul regolamento delle attività di vigilanza privata, oltre al già citato D.Lgs. 51/2018.
Valutazione d’impatto obbligatoria: secondo l’articolo 24 del D.Lgs. 51/2018, gli istituti di vigilanza devono effettuare una Valutazione d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA) prima di implementare sistemi di body cam indossabili. A differenza delle forze di polizia, che hanno già ottenuto i pareri 290 e 291/2021, ogni istituto privato deve sottoporre il proprio sistema a valutazione preventiva.
Ambito operativo limitato: l’art. 134 del TULPS stabilisce che le guardie giurate possono utilizzare body cam “esclusivamente nell’esercizio delle funzioni di vigilanza su beni immobili e mobili determinati” per cui hanno ricevuto incarico contrattuale. A differenza delle forze dell’ordine, la vigilanza privata NON può utilizzare body cam per attività di ordine pubblico generale.
Limitazioni tecnologiche per il privato: mentre le forze di polizia possono raccogliere “audio, video, foto, coordinate GPS” (come specificato nei pareri del Garante 290-291/2021), per la vigilanza privata le limitazioni sono più stringenti. In particolare, è vietato l’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale e la conservazione dei dati non può superare le 24 ore salvo eventi specifici da conservare per finalità probatorie.
Statuto dei Lavoratori: secondo l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1970), modificato dal D.Lgs. 151/2015, l’utilizzo di body cam indossabili da parte delle guardie giurate richiede “previo accordo collettivo o autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro”. La Cassazione (sentenza n. 27949/2019) ha stabilito che “i dati raccolti con body cam non possono essere utilizzati per controllo sistematico dei dipendenti”.
Informativa al pubblico: gli istituti di vigilanza devono installare cartelli informativi conformi al D.Lgs. 51/2018 che avvisino della presenza di operatori dotati di body cam, specificando: identità del titolare del trattamento, finalità della registrazione (sicurezza dei beni vigilati), periodo di conservazione massimo, e modalità per l’esercizio dei diritti degli interessati.
Domande frequenti sulle bodycam
Qual è la differenza tra body cam e telecamere di videosorveglianza fisse?
Le body cam sono dispositivi indossabili specificamente progettati per essere portati addosso dagli operatori, mentre le telecamere di videosorveglianza tradizionali sono fisse e installate in posizioni statiche. Come specificato nell’articolo 21 della Legge sulla sicurezza pubblica…
Le body cam registrano sempre?
No, assolutamente. Il Garante per la privacy, nei Pareri n. 290 e 291 del 22 luglio 2021, ha esplicitamente vietato “la registrazione continua delle immagini e di episodi non critici”. Le body cam delle forze dell’ordine possono essere attivate “solo in presenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell’ordine pubblico o di fatti di reato”. L’operatore deve attivare manualmente la registrazione quando la situazione lo richiede.
Quanto dura la batteria di una body cam?
Secondo i test condotti da Police1 nel “2024 Body Camera Buyer’s Guide”: “Le batterie al litio-polimero di ultima generazione garantiscono dalle 8 alle 12 ore di registrazione continua in HD, con alcuni modelli enterprise che raggiungono le 14 ore”. Questa autonomia è sufficiente per coprire un intero turno operativo senza necessità di ricarica.
I video delle body cam possono essere usati in tribunale?
Sì. Le registrazioni delle body cam sono ammissibili come prova secondo l’art. 189 del Codice di Procedura Penale, a condizione che vengano rispettati i requisiti di autenticità, integrità e catena di custodia. Come specificato dal FBI (2023) nelle “Chain of Custody Best Practices”: “I sistemi professionali devono utilizzare crittografia AES-256 e hash crittografici SHA-256 per verificare l’integrità dei file” e garantire che i video non siano stati alterati.
Le body cam hanno visione notturna?
Sì, la maggior parte delle body cam professionali è dotata di LED infrarossi per la visione notturna. Secondo le “Technical Specifications for Body-Worn Cameras” pubblicate dal NIST (2024): “I dispositivi conformi agli standard professionali devono garantire capacità di registrazione in condizioni di scarsa luminosità fino a 1 lux”, permettendo registrazioni chiare anche in buio quasi totale.
Chi può richiedere le registrazioni delle bodycam?
Secondo il D.Lgs. 51/2018, l’accesso alle registrazioni è regolamentato per tutelare sia i diritti degli interessati che le esigenze investigative. I cittadini coinvolti in un evento registrato possono esercitare i diritti previsti dal D.Lgs. 51/2018 attraverso istanza formale all’autorità di polizia, che valuterà la richiesta bilanciando il diritto di accesso con le esigenze di riservatezza investigativa. Il Garante, nei Pareri 290-291/2021, ha specificato che i dati delle body cam “sono resi disponibili, con diversi livelli di accessibilità e sicurezza, per le successive attività di accertamento”.
Le body cam possono fare riconoscimento facciale?
No. Il Garante per la privacy, nei Pareri n. 290 e 291 del 2021, ha esplicitamente richiesto di “specificare che il sistema utilizzato non consente l’identificazione univoca o il riconoscimento facciale della persona (facial recognition)”. Questa limitazione è fondamentale per tutelare i diritti costituzionali dei cittadini, soprattutto durante manifestazioni pubbliche dove potrebbero essere rivelate opinioni politiche, sindacali o religiose.
Per quanto tempo vengono conservate le registrazioni delle bodycam?
Il Garante ha stabilito come “ragionevole il periodo di sei mesi per la conservazione dei dati” raccolti dalle body cam delle forze dell’ordine. Come specificato nei Pareri 290-291/2021: “È prevista la cancellazione automatica dei dati trascorso tale termine”, salvo che le registrazioni siano necessarie per procedimenti giudiziari o amministrativi in corso. Per la vigilanza privata, i tempi di conservazione sono più brevi (massimo 24 ore salvo eventi specifici).


